Il Disastro di Molare

CAPITOLO 3. Il Lago

Il Lago di Ortiglieto generato dai due sbarramenti posizionati attorno a Bric Zerbino si estendeva a monte per circa 5 km con un andamento irregolare e larghezza massima intorno ai 400 m (per vedere la carta topografica del lago cliccare qui). La capienza a massimo invaso (quota max. 322 m) era pari a 18 milioni di metri cubi. Fu necessario espropriare alcuni campi coltivati ed anche C.na Alberghino, posizionata frontalmente a Bric Zerbino. Fu ricostruita un centinaio di metri a monte a spese delle O.E.G.. In corrispondenza del lago, due affluenti del Torrente Orba contribuivano alla ricarica dello stesso: in sponda sinistra il Rio Meri ed in sponda destra, a poche centinaia di metri dalla Diga Principale, il Rio delle Brigne. I versanti della Valle Orba presentano pendenze medio elevate e risultano quasi totalmente boscati. Dal punto di vista geologico questo settore delle Alpi Liguri è geologicamente connotato da associazioni di rocce metamorfiche costituenti il Gruppo di Voltri. Più semplicemente trattasi di materiali provenienti da una crosta oceanica (e relative coperture sedimentarie) che era presente tra Africa ed Europa prima dell'orogenesi alpina. Il movimento convergente dei due continenti (Cretaceo-Eocene Inferiore), portò allo sprofondamento per alcuni chilometri di tale crosta. La successiva collisione continentale (Eocene medio) fece sì che tali materiali, profondamente modificati a causa delle elevatissime pressioni, venissero riesumati ("sputati in superficie") e successivamente dislocati in falde dall'evoluzione orogenetica alpina (Eocene-Miocene). Le rocce sono quindi strutturate in modo molto complesso e le deformazioni che le caratterizzano sono prevalentemente fragili con un numero elevatissimo di faglie di diverso ordine, importanza ed orientamento (per una descrizione più esaustiva della geologia dell'area cliccare qui).

Le studio geologico a supporto della realizzazione dell'invaso fu redatta dal Prof. SALMOIRAGHI del Politecnico di Milano il quale evidenziava le peculiarità impermeabili delle rocce costituenti il substrato geologico dell'area. Non fu comunque ritenuto rilevante consultare un geologo durante le fasi di progettazione esecutiva. Le sostanziali varianti al progetto di massima iniziale vennero avvallate trascrivendo (potremmo dire "fotocopiando") la relazione iniziale. Quanto ai contenuti di questa relazione vennero "ampiamente" esposti in non più di cinque paginette concludendo con le seguenti frasi perentorie: "Oso dire, che in qualsiasi punto di questa regione può con sicurezza impiantarsi uno sbarramento ........ Anche rispetto alla impermeabilità intrinseca della roccia non possono nascere dubbi ........ Le osservazioni fatte nelle cave, nelle miniere, nelle gallerie comprovano che lo stato di fratturazione esterna delle rocce va gradatamente scemando in profondità.".

 

 

 

 

 

 

 


Tutti coloro che desiderassero approfondimenti sulle connotazioni geologiche dell'area di Loc. Ortiglieto e Molare si consiglia di visionare l'apposita sezione presente in La geologia della Diga.

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 4: La Centrale Elettrica

Note a margine:

Le righe che seguono sintetizzano alcuni contenuti dell'allegato "Relazione sulle condizioni geologiche della Diga Zerbino in Valle d'Orba" a firma del Prof. SALMOIRAGHI del Politecnico di Milano. Vale la pena sottolineare in primis che tale elaborato è l'unico contributo geologico a tutti i progetti dell'invaso. A tal riguardo si può citare un passo della relazione progettuale dell'Ing. Zunini "........Il responso del chiaro scienziato, pienamente favorevole alla scelta, ........... è allegato in fine alla presente relazione, e per quanto esauriente, è abbastanza succinto, perchè io non creda necessario di riassumerlo.". L'elaborato in questione non è supportato da alcuna indagine di dettaglio: non furono eseguiti sondaggi e neanche campionamenti di superficie nè tantomeno analisi strutturali dell'ammasso roccioso. I contenuti della relazione sono dedotti da (probabili) sopralluoghi e da esperienze precedentemente acquisite in altri progetti in aree assolutamente non assimilabili! "Queste rocce si succedono alternandosi ed intrecciandosi in masse divise in strati ........ Nell'Orba tanto alta che media gli strati, piuttosto grossi, ma fratturati da litoclasii, sono per lo più verticali o fortemente inclinati all'orizzonte e diretti prevalentemente da sud a nord o con direzione che poco da questa si scosta. Non mancano deviazioni maggiori, specialmente dove sono in contatto rocce compatte a scisti friabili; e cioè si hanno strati diretti ed inclinati comunque ed anche contorti .......". Tali affermazioni avrebbero dovuto da subito avvertire i progettisti sulla complessità geologica dell'area. Il Prof. Salmoiraghi prosegue "Il corso quindi delle acque è nel suo andamento generale pressochè parallelo alla direzione degli strati e si è insediato a preferenza lungo i fasci di rocce erodibili." Continuando si afferma che il T.Orba ha comunque dovuto necessariamente attraversare zone maggiormente compatte data la complessità strutturale della zona. Ciò impone alla vallata settori morfologicamente differenti: in Loc. Ortiglieto la presenza di rocce maggiormente erodibili determina pendii poco acclivi e maggiore ampiezza; al contrario in corrispondenza di Bric Zerbino la valle risulta molto inforrata e con versanti ripidi a causa della presenza di rocce compatte. Su questa base il geologo riassume, generalizza e semplifica sostenendo che l'Orba " ........ si trova di fronte una potente zona di rocce compatte, la più potente anzi fra quante ne incontri in tutto il suo corso montano." Dove sono finiti gli strati fratturati (cioè le faglie) anzi citati? Una frase suona però molto sibillina: "Tutte le rocce attraversate in questa regione delle anse sono compatte; nessuna di facile erodibilità appare in contatto del torrente, bensì se ne trovano degli affioramenti in alcuni affluenti laterali e nelle selle ......" !!!! Quindi la presenza di Sella Zerbino non avrebbe dovuto imporre una particolare attenzione verso i terreni di fondazione della Diga Secondaria? La risposta è ovvia anche se ai tempi della Relazione Geologica di Salmoiraghi i progetti Zunini non prevedevano alcun sbarramento secondario!!
Concludo con un'ultima citazione dalla Relazione Geologica:

"Ora di tutte le dighe cadute, che registra la storia, due sole, se non erro, caddero per difetto del terreno, cioè la diga di Puentes in Spagna ........ e quella dei Grands Cheurfas in Francia ......"

Le così dette ultime parole famose ??

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