Il Disastro di Molare Avete delle belle immagini relative a questa tematica e volete condividerle ? Inviatemele e io le pubblicherò specificando la fonte (vb_geogmail.com)
La Diga Principale di Bric Zerbino
Fasi inziali dei lavori (1921 circa). Il deflusso del torrente era garantito dallo scarico semicircolare visibile. Questo sarebbe stato successivamente chiuso.
La Diga Principale di Bric Zerbino
Tra la fine del 1924 e l'inizio del 1925 la Diga Principale poteva dirsi ultimata. Tuttavia la definitiva ultimazione dei lavori avvenne agli inizi del 1926.
La Diga Secondaria di Sella Zerbino (vista da monte)
Posta sul versante opposto di Bric Zerbino, la Diga Secondaria fu “una tassa” da pagare a causa della conformazione del bacino. Venne realizzata tra il 1923 ed il 1925. Nei progetti originari dell’Ing. Zunini, al suo posto doveva essere realizzato uno sfioratore.
La Diga Secondaria di Sella Zerbino (vista da valle)
Inizialmente era stata progettata in cemento armato, ma venne costruita a gravità. La scelta, in realtà meramente economica, fu giustificata, dalle presunte ottime caratteristiche delle rocce.
Il Grande Lago
Foto aerea dell’invaso in via di ultimazione. La capienza massima era pari a 18 milioni di metri cubi d’acqua.
Il Grande Lago in Loc. Vernini
Il Lago si sviluppava per circa 3,5 km a monte degli sbarramenti.
La Galleria di Carico
Portava l’acqua in pressione dal Lago alle condotte forzate della Centrale Elettrica. La galleria fu una delle prime opere realizzate. Il suo imbocco era posizionato poche centinaia di metri a sinistra delle Diga Secondaria.
La Centrale Elettrica
Posizionata in Loc. Cerreto sul greto del fiume, già nel 1923 era pressochè ultimata e nel 1924 già produceva corrente nonostante gli sbarramenti non fossero ancora ultimati. Una prassi usuale finalizzata ad ammortizzare il prima possibile i costi dell’opera.
Le Turbine
Tipo Francis doppie a reazione accoppiate a tandem.
La Diga di Compensazione
Realizzata a valle della Centrale al fine di smorzare le improvvise variazioni di portata dell'Orba generare dell’invaso. Era un semplice ponte le cui arcate erano chiuse o aperte da paratoie attivate direttamente dalla case del custode posta sulla diga stessa.
Il taglio di Sella Zerbino
Nell’immagine, scattata poche ore dopo il disastro, sono visibili i monconi della Diga Secondaria, e la galleria di carico (estremità di sinistra).
La Diga Principale
Lo svuotamento di circa 20 milioni di metri cubi d’acqua determina l’abbassamento immediato del livello del Lago di circa 25 mt. La quantità d’acqua residua è stata stimata tra i 3 ed i 5 milioni di metri cubi.
La distruzione della Centrale Elettrica
Dopo circa 5-10 minuti dal collasso di Sella Zerbino, la Centrale Elettrica viene investita e distrutta dall’ondata. I tecnici avevano da poco evacuato i locali.
La distruzione del Ponte di Molare
Dopo circa 15-20 minuti dal collasso di Sella Zerbino, il Ponte di Molare viene travolto dalle acque. Il vicino mulino è completamente distrutto. Le rocce in secondo piano portano gli evidenti segni della furia delle acque.
La distruzione di Loc. Ghiaie
L’intera contrada delle Ghiaie, posizionata tra il Ponte di Molare ed il ponte ferroviario, è totalmente distrutta. Numerose le vittime. In secondo piano è visibile del terrapieno ferroviario. Il ponte è letteralmente scomparso.
La distruzione del Borgo di Ovada
Pochi minuti prima delle 14.00 l’ondata irrompe nel Borgo di Ovada. Gli Ovadesi al sicuro sulla sponda opposta osservano sgomenti la devastazione. Sono più di 60 le vittime.
La distruzione del Ponte del Borgo
Anche il Ponte che univa Ovada al suo Borgo viene totalmente distrutto.
Il Borgo di Ovada
Quando le acque si ritirano è evidente a tutti l’entità del disastro.
La linea ferroviaria per Alessandria
All’altezza di Rocca Grimalda le acque asportano la sede ferroviaria. Numerose le cascine allagate.
La distruzione del Ponte di Belforte
Il Torrente Stura anch’esso in piena non riesce a scaricare le sue acque nell’Orba. Si determina un’ondata di rigurgito che abbatte il Ponte per Belforte.
Il Re ad Ovada
Visita del Re Vittorio Emanuele III sui luoghi del disastro. E' il braccio destro di Mussolini, Starace, a presenziare ai funerali in Ovada. Il Duce non presenzierà. La sua figura non deve essere associata ad eventi luttuosi. Ai posteri facile sentenza.
I funerali
Oltre 40.000 persone accompagnano le vittime di Ovada nel loro ultimo viaggio.