I Disastri simili

Itinerario 7: La diga di Sweetwater e l’inondazione del “Rainmaker" di San Diego (1916)

La diga Sweetwater è stata costruita nella seconda metà del XIX secolo, tra il 1886 ed il 1888 sbarrando l’omonimo corso d’acqua (chiamato anche “El Dulce” in epoca Spagnola) posto a circa 20 km ad est dalla città di San Diego (California).

L’invaso è stato realizzato per conto della San Diego Land and Town Company che aveva acquistato numerosissimi terreni, in particolare a valle della diga, con l’intenzione di rivenderli agli agricoltori garantendone un costante approvvigionamento idrico. La società voleva monetizzare il più velocemente possibile l’investimento. Il progetto quindi non conteneva essenziali approfondimenti tecnici riguardanti la qualità delle rocce di fondazione e soprattutto le portate del Torrente Sweetwater che proprio “dolce” non era, alternando lunghi periodi di completa secca a improvvise e pericolose piene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il progetto iniziale, a firma dell’Ing. Frank E. Brown, già progettista di una piccola diga nella valle di San Bernardino (California), prevedeva uno sbarramento alto 15 m (capacità d’invaso di 4,6 milioni di metri cubi) realizzato in corrispondenza di una stretta gola della valle posta a circa 11 km dalla foce del torrente. Tuttavia dopo soli pochi mesi dall’avvio del cantiere l’Ing. Frank E. Brown venne sostituito dall’Ing. James D. Schuyler esperto in sistemi di irrigazione. Nel suo diario Brown avrebbe scritto: “Sono completamente disgustato dall'intera gestione e dal metodo di costruzione e credo che la diga non possa reggere”. Di ben altra opinione era il suo successore che, appena assunto e su richiesta dalla committenza, predisponeva una serie di varianti progettuali allo scopo di incrementare l’altezza dello sbarramento a 27 m e quintuplicare la capacità d’invaso. La diga, costruita in pietra e cemento, fu ultimata il 7 aprile 1888. L’Ing. Schuyler era ben orgoglioso del fatto che durante la realizzazione non ci fosse stato alcun incidente mortale. .

Ironia della sorte, nei primi anni di attività dell’invaso, il lago sarebbe stato perennemente in secca a causa delle scarsissime piogge e di alcune diatribe legali tra la ditta concessionaria e i proprietari terrieri posizionati a monte della diga che non volevano i loro campi inondati dalle acque. Fu solo nel gennaio 1895 che l’invaso sarebbe stato “collaudato” da un evento meteo assai intenso che non solo determinò il riempimento del lago ma anche l’incontrollata e copiosa tracimazione al di sopra dello sbarramento. La diga avrebbe comunque resistito riportando danni alla base a causa del notevole flusso della acque tracimanti. A seguito di questo evento la San Diego Land and Town Company pensò di ovviare la rischio di una futura tracimazione alzando ulteriormente lo sbarramento, portandolo a 34 m di altezza, e realizzando due sfioratori in corrispondenza delle opposte spalle della diga. Va specificato infatti, che l’unico scarico delle acque era inizialmente rappresentato dal pozzo di fondo posto frontalmente al paramento, sopra il quale si ergeva una torre contenente gli argani per l’apertura e chiusura di detto scarico. Le piene eccezionali erano invece smaltibili per tracimazione al di sopra del paramento. Le opere “di adeguamento” furono ultimate nel 1911.

 

 

 

 

Carlo Hatfield “The Rainmaker”

Nell’inverno del 1915 la California fu investita da una devastante siccità che avrebbe messo in ginocchio tutto il comparto agricolo, in particolare quello della contea di San Diego. Ormai alla disperazione, il consiglio comunale della città decise di rivolgersi Sig. Carlo Hatfield “The Rainmaker”, un venditore che a detta di molti era in grado di “far piovere” tramite l’immissione in atmosfera di una miscela di 23 sostanze gassose rigorosamente segrete. L’accordo prevedeva il lauto compenso di 10.000 dolari se fosse riuscito a riempire completamente il Lago Morena, posizionato nelle vicinanze della città di San Diego e contenuto da una diga alta circa 50 m. Tale invaso era uno dei più importante per l’approvvigionamento idropotabile della città.

Il sig. Carlo Hatfield e suo fratello iniziarono a costruire una torre di legno alla base della Diga Morena dalla quale avrebbero disperso la miscela gassosa segreta. Tutto era pronto per l’1 gennaio 1916 quando iniziarono le procedure. Il 5 gennaio 1916 iniziò a piovere tra la felicità di tutti. La pioggia continuava a cadere copiosa nei giorni successivi, nelle settimane successive. Il 20 gennaio la situazione era già divenuta critica in tutta la contea di San Diego, con allegamenti, crolli di ponti ed inondazioni.

Il 27 gennaio, la diga di Sweetwater era sovrastata da oltre un metro di acqua mentre il torrente aveva una portata ben oltre i 1.000 m3/secondo. Alle ore 16.30 si aprì una breccia in corrispondenza dello sfioratore posto sulla spalla destra dello sbarramento causando il parziale veloce svuotamento del lago. Le vittime della conseguente inondazione furono otto e i danni a valle gravissimi. Circa mezz’ora dopo di crollo della diga Sweetwater collassò la diga di terra presso il Fiume Otay, poco a sud di San Diego, causando la morte di 14 persone. Le piogge cessarono con l’arrivo del mese di febbraio ed in totale le vittime dell’evento alluvionale si attestò intorno alla 50 unità. Nel 1940 la diga di Sweetwater venne modificata: gli scarichi incrementati così come la sua altezza che allo stato attuale risulta di circa 39 m mentre il volume dell’invaso pari a 35 milioni di metri cubi. A distanza di oltre 130 anni, similmente alle dighe del Gorzente, la Diga di Sweetwater adempie ancora al suo originario scopo. La Diga Otay venne ricostruita nel 1918 non più di terra ma ad “arco a gravità” in pietra e cemento analogamente a quella di Sweetwater.

Il Sig. Carlo Hatfield venne pagato per i suoi servigi?

Nella tragicità dell’evento del gennaio 1916 occorre spendere qualche parola relativamente al “Rainmaker”. L’evento del 1916 viene storicamente ricordato anche come “the flood of Rainmaker” (“l’inondazione del fabbricatore di pioggia”) in quanto la stampa americana della west cost ne avrebbe a lungo parlato. Il consiglio comunale di San Diego si rifiutò infatti di pagare la “prestazione”, chiedendo anzi i danni, che ammontavano a 3.5 milioni di dollari. Il sig. Hatfield dal canto suo sosteneva di aver riempito come da contratto verbale il Lago Morena la cui diga, per altro, non era crollata. Ebbe quindi inizio una lunga diatriba legale nella quale Hatfield sosteneva che i danni causati dall’alluvione fossero imputabili alla mancanza di idonee precauzioni negli invasi (vero) da parte della autorità competente, mentre i rappresentati di San Diego lo incolpavano dei gravissimi danni causati dall’alluvione generata dalla sua miscela (opinabile). Nel 1938, dopo vari processi il giudice sentenziò che la pioggia era stata “un atto di Dio” (improbabile), per buona insoddisfazione di tutte le parti: Hatfield era assolto da qualsiasi possibile illecito, ma non avrebbe ottenuto neanche il suo compenso. La carriera di Charles Hatfield come Rainmaker non ebbe molto successo e si diede alla più classica delle vendite: le automobili.
Morì il 12 gennaio 1958 e portò la sua formula chimica segreta nella tomba.

 

 

Note a margine :

Fonti bibliografiche:

In rete troverete vario materiale americano relativo alla vicenda raccontata in questa pagina. L’alluvione del 1916 mise letteralmente “a ferro e fuoco” tutta la contea di San Diego e quelle limitrofe. Quest’area geografica era ed è tutt’oggi connotata da numerosissimi invasi e dighe utilizzati per scopi sia idropotabili e agricoli. Molti di questi vennero gravemente danneggiati o distrutti dall’evento.

A tal riguardo ho trovato un’interessantissima pubblicazione del 1918 che descrive accuratamente quanto accaduto due anni prima. Fu redatta dal Servizio Geologico degli Stati Uniti (USGS) e consta di oltre 400 pagine con molte immagini d’epoca. Poiché credo proprio che tale pubblicazione non sia vincolata da copyright la rendo disponibile cliccando qui (pdf 4 Mb).

Un altro validissimo contributo è rappresentato dalla dispensa relativa ad una conferenza tenuta nel 2012 presso l’Università della California (Berkeley) dal titolo “DAMS AND DISASTERS: a brief overview of dam building triumphs and tragedies in California’s past”. Una lunghissima carrellata di dighe ed invasi californiani (con relative problematiche) a partire dalla seconda metà del XIX secolo sino ad oggi. Il documento lo potete trovare cliccando qua (pdf 53 Mb).

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